Un Anno Fa…Coronavirus, l’amarezza di Greg Van Avermaet: “Penso che prima di giugno non si correrà più”

Greg Van Avermaet avrebbe dovuto rimanere fino a martedì prossimo a Sierra Nevada (Spagna) per un periodo di allenamento in altitudine. Invece il campione olimpico in carica è rientrato in anticipo in Belgio, già ieri – venerdì. I piani del capitano del CCC Team, e come i suoi quelli di tutti i corridori professionisti, sono stati sconvolti dall’emergenza Coronavirus, che ormai è diventata una pandemia e che ha portato alla cancellazione di tantissimi eventi della primavera del ciclismo, compreso il Giro d’Italia 2020, per il quale si spera di poter trovare una nuova sistemazione in calendario.

“Io stavo sostenendo un periodo di allenamento intensivo per arrivare al meglio della forma alle classiche – racconta Greg Van Avermaet a Het Nieuwsblad –  Ora che non possiamo correre per almeno tre settimane, la cosa aveva davvero poco senso. In più, vedevo che stavano cancellando voli ovunque. Puoi a malapena prendere un aereo nel Nord Italia e non è pensabile che questo non arrivi a succedere anche in altri paesi. Ho voluto evitare di rimanere bloccato in Spagna e di poter stare con la mia famiglia”.

E adesso? “Passerò molto tempo con i miei due figli e con mia moglie Ellen. L’allenamento? Uscirò in bicicletta qualche ora ogni giorno per mantenere la gamba, niente di più. Proverò ad abbassare il mio livello di forma di nuovo. Sarebbe assurdo allenarsi duramente ora che non sai quando potrai riprendere a gareggiare. Purtroppo, il periodo in altitudine e tutto l’inverno sono stati un investimento sprecato. Per mesi ho lavorato pensando a questo periodo e si capisce che è stata una mossa inutile. Sembra proprio che perderemo un’intera primavera”.

Cosa significa questo per un corridore? “È un’enorme delusione. Con due periodi in altura, ho investito ancora più energie rispetto agli anni passati, ma sfortunatamente non sarò in grado di mostrare la mia buona condizione. Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix? Non è realistico pensare che quelle gare si faranno. Non vedo una fine immediata per questa situazione, in Belgio e in tutta Europa. Dobbiamo aspettare per capirne di più. Aspettare, ancora”.

“Non possiamo pianificare alcunché – ancora Van Avermaet – Spero che l’UCI o, se necessario, un altro ente possa fare chiarezza prima possibile – preferibilmente già la prossima settimana. Tutti i corridori e le squadre hanno bisogno di sapere una data in cui si potrà tornare a correre. Non possiamo continuare a fare piani nuovi e alternativi, solo per poi vedere che le corse sono cancellate. Penso che sia meglio che si stia larghi con il periodo di stop. Credo sia realistico pensare che non si tornerà a correre almeno fino al primo giorno di giugno”.

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